Innesti: un modo semplice per creare nuove varietà di piante
Gli innesti di piante sono una tecnica millenaria che consente di unire parti di diversi individui di una stessa specie vegetale, ottenendo risultati straordinari per la crescita e la produttività delle piante. Nell’articolo approfondiremo le base degli innesti di piante, cosa sono, perché sono importanti e come vengono effettuati. Esploreremo le varie tecniche e forniremo consigli pratici per avvicinarsi a questa affascinante pratica.
L’innesto di una pianta è una tecnica agronomica che consiste nell’unire due parti di una pianta con lo scopo di farle crescere insieme, beneficiando delle caratteristiche complementari di entrambe, una parte si chiama “portainnesto” e l’altra “nesto” ( marza o gemma). Il portainnesto fornisce il sistema radicale, mentre il nesto contribuisce con la parte aerea della pianta.
Innesti: I vantaggi dell’innestare piante
Gli innesti di piante offrono numerosi vantaggi sia dal punto di vista della produzione che dal punto di vista della salute delle piante stesse. Ecco alcuni motivi principali per cui è importante innestare le piante:
- Incremento della produttività: Innestando una pianta su un portainnesto adatto, è possibile ottenere piante più vigorose e produttive, poiché il portainnesto fornirà una radice sana e vigorosa che migliorerà la nutrizione dell’innesto.
- Resistenza alle malattie: Un altro vantaggio degli innesti di piante è la possibilità di creare piante che siano più resistenti alle malattie o ai parassiti. Questo viene realizzato scegliendo un portainnesto che abbia una maggiore resistenza a tali problematiche.
- Adattabilità alle condizioni ambientali: Gli innesti di piante permettono di coltivare determinate specie vegetali in aree in cui non sarebbero adattate naturalmente. Ad esempio, un albero che non si adatta al terreno o al clima di un certo luogo può essere innestato su un portainnesto che lo rende adatto alle condizioni locali.
Quali sono i tipi di innesto ?
Gli innesti delle piante si possono classificare in base a diversi criteri, come il tipo di nesto utilizzato, il periodo dell’anno in cui vengono eseguiti o la tecnica utilizzata.
In base al tipo di nesto utilizzato, gli innesti si dividono in:
- Innesti a marza
In questo tipo di innesti, la parte da innestare è una porzione di ramo, detta marza, con almeno due – tre gemme. La marza può essere inserita sul portainnesto in diversi modi, a seconda della tecnica utilizzata. Il periodo in cui eseguire questo tipo di innesto è subito dopo l’inverno quando la pianta è in ripresa vegetativa.
La parte da innestare è una sola gemma. La gemma viene inserita sul portainnesto in modo che sia protetta dalla corteccia. Questo tipo di innesto può essere eseguito in primavera, la gemma una volta attecchita inizierà a sviluppare il germoglio (gemma vegetante). Mettendo in pratica l’innesto con le stesse modalità ad agosto – settembre, la gemma rimarrà dormiente fino alla primavera successiva (gemma dormiente).
Condizioni riuscita degli innesti
Affinché la tecnica dell’innesto abbia successo, bisogna soddisfare alcune regole fondamentali:
- Affinità tra marza e portainnesto
Per praticare l’innesto occorre che i due individui interessati, di cui uno fornisce l’apparato radicale e l’altro la parte
aerea, siano il più “vicini” possibile dal punto di vista botanico. Le due piante, ovvero la marza e il portainnesto, devono essere geneticamente compatibili.
- Epoca d’innesto
La maggior parte degli innesti si esegue in primavera o in tarda estate, quando le piante sono in fase di attività vegetativa. In questo periodo, i tessuti delle piante sono più attivi e quindi più propensi a saldarsi tra loro. Il periodo migliore è quando il portainnesto è in “succhio” ovvero si trova nel momento in cui all’interno della pianta esiste un’attività di circolazione della linfa che porta ad avere i tessuti cedevoli e morbidi (apertura libro).
- Vigoria delle parti
È importante che la marza e il soggetto siano di vigoria simile. Se la marza è troppo vigorosa rispetto al soggetto, può soffocarlo. Se invece la marza è troppo debole rispetto al soggetto, può essere sopraffatta da esso.
- Perfetta sovrapposizione delle zone generatrici
Bisogna far coincidere tra loro i tessuti cambiali dei due individui nel miglior modo possibile, ossia i tessuti generatori del legno e del libro.
- Polarità
La marza deve essere inserita sul soggetto nel giusto verso. In generale, la gemma o le gemme della marza devono essere rivolte verso l’alto.
Come Innestare: guida pratica
Innanzitutto, è importante avere le giuste attrezzature e il materiale necessario per effettuare gli innesti di piante. Saranno utili un coltello da innesto dalla lama affilata per il taglio, del nastro adesivo per innesti e del mastice.
Le tecniche di innesto sono diverse, ma la tecnica più semplice e comune da eseguire è l’innesto a marza a corona. Riassumendo brevemente i passaggi principali:
- Preparare il portinnesto
Scegliere un ramo sano e vigoroso del portinnesto. Eliminare le foglie e le spine dal ramo.
- Preparare la marza
Scegliere una marza sana e vigorosa da un ramo di un anno, rivestito con gemme a “legno”. Eliminare le foglie e le spine dalla marza. Si utilizzerà solamente la porzione centrale, scartando la parte apicale e basale del ramo.
- Eseguire un incisione ai bordi del portinnesto. Il taglio deve essere eseguito con un coltello da innesto ben affilato, con una profondità di circa 2-3 centimetri in cui saranno inserite le marze.
- Tagliare la marza. Tagliare la marza in modo da ottenere una sezione conica, con una punta di circa 5 centimetri.
- Inserire la marza nella corona del portinnesto. La punta della marza deve essere inserita tra la corteccia e il tronco dell’albero
- Legare l’innesto. legare l’innesto con la rafia o del filo da innesto, in modo da mantenerlo ben stretto.
- Proteggere l’innesto. Proteggere l’innesto con del mastice da innesto, in modo da evitare che si secchi.
Dopo aver eseguito l’innesto, è importante prendersi cura dell’innesto per favorire la sua cicatrizzazione. È necessario:
- Mantenere l’innesto umido: annaffiare regolarmente l’innesto per mantenerlo umido.
- Proteggere l’innesto dal sole: proteggere l’innesto dal sole diretto per evitare che si scotti.
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